Differenza pancetta guanciale: caratteristiche a confronto

Parlare delle principali caratteristiche del guanciale e della pancetta

Differenza pancetta guanciale: caratteristiche a confronto

In questo articolo parleremo della differenza pancetta guanciale e metteremo a confronto le loro caratteristiche e i loro utilizzi.

Questi due insaccati derivati dal maiale sono fondamentali nella cucina italiana per insaporire molti piatti tipici come la pasta alla carbonara, l’amatriciana e la gricia.

La pancetta si divide in tre tipologie: tesa, arrotolata e affumicata.

La tesa viene stagionata per circa 20 giorni, l’arrotolata viene condita con sale e spezie e stagionata per un periodo più lungo fino a diventare un vero e proprio salume, mentre la pancetta affumicata viene arricchita con spezie e successivamente affumicata.

Il guanciale, invece, si ottiene dalla guancia del maiale di almeno 9 mesi e si distingue per il suo sapore ricco e intenso.

Differenza pancetta guanciale

La pancetta e il guanciale hanno alcune importanti differenze che influenzano il loro sapore e la loro consistenza.

La pancetta viene solitamente ricavata dalla pancia del maiale, quindi salata e aromatizzata con spezie di vario tipo, prima di essere stagionata o consumata al naturale. Esistono diverse varianti di pancetta, tra cui la tesa, l’arrotolata e l’affumicata.

Il guanciale, invece, viene ricavato dalla guancia e dal collo del maiale e viene condito con abbondante sale e pepe, e in alcune regioni anche con rosmarino, salvia e aglio.

Dopo il condimento, il guanciale viene fatto stagionare per almeno tre mesi, sviluppando una crosticina esterna croccante e un sapore molto intenso.

Sebbene entrambi i tagli siano utilizzati come condimento in molte ricette italiane, il guanciale risulta spesso la scelta preferita per piatti come la pasta alla carbonara o la pasta all’amatriciana, grazie al suo sapore intenso e caratteristico.

D’altra parte, la pancetta viene spesso utilizzata come condimento per insaporire altri piatti, come torte salate o insalate.

La differenza pancetta guanciale esiste anche nella consistenza dei due tagli differisce: il guanciale ha una consistenza più dura rispetto alla pancetta, che invece risulta più morbida.

I valori nutrizionali

Le differenze tra i due insaccati vanno oltre la lavorazione e i tempi di stagionatura, ma incidono anche sui valori nutritivi: 100 grammi di guanciale contengono 655 calorie, il 70% di grassi e il 22% di acqua, mentre 100 grammi di pancetta contengono 452 calorie, il 45% di grassi e il 40% di acqua.

In Italia, l’utilizzo di pancetta o guanciale è legiferato dalla tradizione, ma ovviamente le preferenze personali possono sempre avere la meglio.

La differenza pancetta guanciale sta nei diversi tagli di carne da cui derivano. La pancetta si ottiene dalla pancetta di maiale, mentre il guanciale proviene dalla guancia di un maiale o dalla gola e dal collo.

Da questo tipo di salumi si ottengono vari tipi di carne suina (sia grassa che magra) e la pelle per zamponi e cotechini.

La cucina romana

La differenza pancetta guanciale è un argomento che interessa molti esperti e appassionati di cucina, in quanto entrambi i salumi sono utilizzati in piatti tipici italiani, in particolare la cucina romana, come la carbonara e l’amatriciana.

Sebbene l’uso della pancetta tagliata a dadini sia una tendenza comune (e in qualche modo accettata, grazie alla commercializzazione industriale del prodotto), è il guanciale il vero, ma non indiscusso, re degli ingredienti per la carbonara, che è presente anche nella ricetta originale dell’amatriciana.

A questo proposito, chef e intenditori della cucina romana non hanno dubbi, quindi se state preparando uno di questi due piatti e non sapete cosa scegliere tra guanciale e pancetta, affidatevi ai nostri consigli!

Il guanciale è ottenuto da un taglio nobile di carne di maiale che comprende una pregiata porzione grassa che si estende dalla testa alla spalla.

Viene utilizzato sia come salsiccia cruda che, dopo la cottura, per fare cotechino e zampone.

Il guanciale si distingue dalla composizione dello strutto, che è costituito principalmente dalla parte dorsale del grasso di copertura e ha pochissime parti di muscolo.

Inoltre, il guanciale differisce anche dalla pancetta, che, come accennato in precedenza, è un salume ricavato dal grasso addominale del maiale.

Una volta ottenuta la carne, che comprende la buccia, il guanciale viene lavorato con sale, pepe, e in alcuni casi spezie aromatiche, per poi subire la stagionatura o l’affumicatura (solo in alcuni casi).

Guanciale in cucina

Il guanciale viene utilizzato in cucina per la preparazione di molti piatti, dagli antipasti ai primi piatti e ai sughi.

Il sugo per bucatini, rigatoni o spaghetti all’amatriciana è uno dei piatti più amati ed è l’emblema della pasta italiana preparata secondo la tradizione locale.

Il piatto originario di Amatrice, tipico della cucina laziale, è preparato con guanciale che viene rosolato con olio e peperoncino (la ricetta tradizionale non prevede l’uso della cipolla), e poi viene aggiunto il vino bianco.

Successivamente si aggiungono i pomodori pelati e infine il pecorino romano grattugiato (attenzione a non sostituirlo con il grana padano, altrimenti il piatto perderà il suo autentico sapore).

Vi sono molte ricette per l’amatriciana, anche quelle insolite e rivisitate, ma tutte rimangono fedeli alla tradizione.

Il guanciale croccante si presta ad arricchire molte preparazioni in cucina, come salse vellutate, legumi, risotti a base di riso Carnaroli, pizze (prova ad abbinarlo con burrata pugliese!) e verdure.

Ad esempio, le pappardelle con carciofi e guanciale sono un abbinamento gustoso da provare.

Pancetta in cucina

La pancetta è uno degli ingredienti più gustosi e saporiti della nostra cucina, e una delle parti più apprezzate della carne suina.

Grazie al suo gusto intenso, che può essere più dolce o più saporito, aiuta a preparare molti piatti.

In cucina, è un ingrediente versatile e saporito che può essere utilizzato in molte preparazioni.

Grazie al suo intenso sapore, può dare un tocco in più a molti piatti, a partire dai primi piatti a base di pasta.

La pancetta affumicata o dolce, a seconda dei gusti, è l’ingrediente principale degli intramontabili spaghetti alla carbonara.

Tagliata a cubetti e miscelata con cipolla, uova, parmigiano e una spolverata di pepe, la pancetta diventa un condimento cremoso e gustoso.

Ma non solo: ridotta a striscioline e saltata in padella con salsa di pomodoro e peperoncino, la pancetta darà un sapore intenso alla pasta all’amatriciana.

Altre ricette

Inoltre, può essere utilizzata anche come ripieno per torte salate e quiche, basta foderare una teglia da forno con della pasta sfoglia e abbinarla ad ingredienti gustosi come verdure, patate o formaggi freschi o a pasta molle.

Se invece si preferiscono i sapori forti della cucina tradizionale, la pancetta può essere usata per insaporire altri alimenti, come l’arrosto o i gamberoni. Basta avvolgere qualche fetta intorno ai pezzi di carne o di pesce prima di cuocerli.

In alternativa, si può far sciogliere il grasso in padella e utilizzarlo per saltare verdure o legumi come funghi, peperoni o piselli, sfumandoli con un po’ di vino per ottenere un piatto ancora più gustoso.

Scopri anche le differenze tra prosciutto crudo e cotto.

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